E’ il primo grande torneo dello Slam, un appuntamento che ha consacrato grandi campioni ma che altrettanto spesso ha regalato sorprese. Stiamo parlando dell’Open d’Australia, competizione dalla storia lunga e tribolata, ma ormai da decenni punto fermo nel tennis internazionale.
Un po’ di storia dell’Open Australia
L’Australian Open affonda le sue origini nei tornei disputati nelle principali località australiane già prima dell’era Open: dopo vari spostamenti di luogo e di data, che avevano fatto diminuire l’appeal della manifestazione, dal 1987 si è arrivati alla soluzione definitiva: si gioca a gennaio, sul cemento di Melbourne.
Dove si svolge il torneo
La casa dell’Open di Australia è ormai stabilmente il Melbourne Park, una struttura molto all’avanguardia per i tempi in cui venne realizzata e che ancora oggi conserva alcune caratteristiche peculiari. I due campi principali sono provvisti di un tetto scoperchiabile, che garantisce la possibilità di disputare gli incontri in qualsiasi condizione meteo. La superficie è in cemento: più nello specifico, si tratta di un materiale altamente sofisticato denominato Plexicushion.
Come funziona l’Open d’Australia
Il torneo australiano è ovviamente riservato a tutte le categorie di singolare e di doppio, comprese dunque anche quelle juniores e tutte le specialità per atleti con disabilità (oltre a una sfida di doppio riservata alle vecchie glorie). In tutte le categorie si gioca al meglio dei 3 sdatamente precedente l’inizio delle gare. Per completare i tabelloni dei singolari maschile e femminile si giocano 3 turni di qualificazioni, che consentono l’accesso a 16 giocatori per categoria; sono ammesse inoltre alcune wild-card per l’accesso diretto al tabellone principale. I tornei di singolare prevedono quattro turni eliminatori e a seguire quarti di finale, semifinale e finale. Un turno eliminatorio in meno è previsto per i doppi maschile e femminile; nel doppio misto invece si parte con 32 coppie.
Il montepremi dell’Australian Open
Trattandosi di un torneo del Grande Slam, l’Open d’Australia riserva un ricco montepremi ai vincitori e a chi raggiunge le sue fasi finali. Basti pensare che l’ammontare complessivo dell’ultima edizione ha superato i 62 milioni di dollari australiani (equivalenti, considerando il cambio attuale, a circa 39 milioni di euro). A guadagnare le cifre più consistenti sono i vincitori e i finalisti dei due singolari, che rimpinguano le proprie casse personali rispettivamente con 4,1 e 2,05 milioni di dollari australiani. Chi vince il doppio (maschile o femminile) invece deve “accontentarsi” di 750mila dollari australiani; il successo nel doppio misto infine paga 185mila dollari australiani. Lauto bottino anche in termini di punti nel ranking ATP: vincere il singolare o il doppio vale 2000 punti, arrivare in finale ne fa guadagnare 1200 nel maschile e 1300 nel femminile.